
Noi e l’informazione, come i media intervengono sulle nostre opinioni
La psicologia del marketing, della pubblicità, la psicologia della comunicazione hanno individuato in modo preciso e metodico come si possa intervenire per indurre o modificare un comportamento d’acquisto, una ideologia, una percezione. Agenzie pubblicitarie e politica basano tutto il loro operato sugli esiti che tali ricerche hanno comportato.
Una premessa squisitamente umana. L’individuo tende ad economizzare i propri processi cognitivi attraverso euristiche e bias (pronuncia: baias). Le prime possiamo considerarle come delle vere e proprie scorciatoie di pensiero, che ci permettono di avere sotto controllo l’informazione in tempi più brevi di quanto potrebbe comportare una ricerca approfondita delle fonti, sebbene più precisa. I bias, sono dei costrutti, fondati al di fuori del giudizio critico, su percezioni errate. Alla luce di questo siamo tentati a pensare che se un numero tarda ad essere estratto al lotto sarà più probabile che verrà estratto la volta successiva; oppure che se qualcosa ha suscitato in noi determinate emozioni, queste debbano essere comuni al nostro vicino. O che un bambino piangente e sporco possa avere inequivocabilmente più bisogno di aiuto rispetto a un bambino povero ma pulito e sano.